La pensione di reversibilità è uguale a quella
indiretta con l’unica variabile che non richiede
il rispetto del periodo contributivo minimo
perché c’era già stato al momento del
riconoscimento.
I familiari superstiti che hanno diritto alla
pensione possono essere:
- il coniuge (anche se separato, se separato
con addebito ci deve essere il diritto agli
alimenti.
Coniuge divorziato se con assegno divorzile
e non risposato);
- i figli, (legittimi o naturali, adottivi o affiliati,
riconosciuti legalmente o giudizialmente
dichiarati. I figli alla data della morte
devono risultare quali, minorenni, maggiorenni
ma studenti fino a 21 anni e a carico,
maggiorenni ma studenti universitari non oltre
i 26 anni e a carico, inabili di qualsiasi età e
a carico.
- i genitori (non titolari di pensione, a carico);
- i fratelli (celibi inabili, non titolari di pensione,
a carico);
- le sorelle (nubili inabili, non titolari di pensione,
a carico).
La pensione ai superstiti viene liquidata in
percentuale di quella maturata a seconda del
numero di eredi che ne hanno diritto.
L'assegno viene ridotto se i beneficiari hanno
redditi aggiunti che superano determinati importi.
La pensione viene pagata a partire dal primo
giorno del mese successivo a quello del decesso.
Una cosa che pochi fanno è quella di far verificare
il conteggio della pensione maturata, spesso
potrebbero esserci state variazioni del tipo,
mancato accredito del militare, qualche
versamento aggiuntivo da pensionato, ecc.
Utili a far lievitare l'assegno.
Per fortuna molti Patronati lo sanno e consigliano
i beneficiari di turno a non dare per scontato
il conteggio e a procedere con un controllo suppletivo.